Dopo tanti palcoscenici il progetto multimediale Dallo Stornello al Rap approda tra i candidati al premio David di Donatello nella sezione documentari. Ottimi i giudizi dei giurati che hanno avuto modo di vederlo, di apprezzarlo e di votarlo.

Il rap di ogni nazione e periodo trova le sue radici negli antichi stornelli, che dal Duecento in poi, arrivando dalla Provenza (il termine francese “Estorn” indica canto di battaglia, tenzone musicale) si diffondono in tutta Italia, dalla Sicilia fino al Nord, sebbene nell’immaginario collettivo restano spesso erroneamente legati alla “romanità”.

“Dallo Stornello al Rap” è un docu-film che fa conoscere ai più giovani di oggi la storia musicale capitolina di ieri, e ai meno giovani le nuove tendenze musicali che raccontano la Roma di oggi, la sua vita, i disagi, la politica, il malcontento, la satira, la sua immagine, la sua società, le lotte, la violenza, la povertà, la disoccupazione, insomma gli accadimenti quotidiani, esattamente come si faceva nell’Ottocento con gli stornelli. Ma attenzione: lo stornello non è la canzone romana ed è sbagliato pensare che essa abbia origine con lo stornello.

Il film vuole essere un documentario storico che traccia la linea temporale dalla nascita dello stornello e poi della canzone romana, fino alle nuove tendenze musicali moderne, come il rap. Nel film, presenti e riunite per la prima volta, tutte le principali crew della scena capitolina: Flaminio Maphia, Colle der Fomento, Assalti Frontali, Quarto Blocco, Gente De Borgata e ancora Piotta, Chicoria, CaneSecco, Tareck, insieme alle testimonianze di Simone Cristicchi, Amedeo Minghi, fino ai nuovi emergenti Emilio Stella, Cranio Randagio e molti altri.

Il passato e il presente per la prima volta nella storia convivono sullo stesso palcoscenico dove lo stornellatore per antonomasia di un secolo fa, Giorgio Onorato, intona uno stornello e il rapper G-Max “rappa”, creando il famoso “botta e risposta” che oggi in gergo rap si chiama freestyle. Cambia la musica e la forma ma la sostanza ed il contenuto sono assolutamente fratelli di sangue.

Il film è parte del più ampio progetto Dallo Stornello al Rap che prevede annualmente lectio magistrali sul tema, master universitari negli atenei del mondo, concerti con orchestre sinfoniche, un libro omonimo e il concorso per giovani under 35 con l’obiettivo di creare la nuova generazione di cantautori romani, testimoni musicali della Roma di questi anni e che ogni anno ad ottobre si esibiscono nel gala di premiazione all’Auditorium Parco della Musica, giudicati da 15 giurati di alta qualità. Tutto ciò è nel film.

Elena Bonelli (nella foto), intervistata su questa sua ultima produzione, spiega: «In questo docufilm musicale ho voluto focalizzare la stretta connessione che esiste tra i primi stornelli dell’antica tradizione musicale romana ed il contemporaneo rap, raccontando l’arco musicale che va dall’Ottocento a oggi e che racchiude la vera storia della canzone romana. Fa parte dall’ampio progetto musicale, didattico e storico Roma nel mondo, nato nel 2002 con la regia dei grandi Carlo Lizzani e Sergio Bardotti, che ho intrapreso per riscoprire, recuperare e rivalutare la canzone romana in Italia ed esportarla per la prima volta nel mondo. Dopo numerosi concerti, accompagnata da grandi orchestre in prestigiosi teatri di oltre 100 Paesi, mi sono voluta dedicare ai giovani per avvicinarli alla nostra grande tradizione musicale, stimolando le loro passioni artistiche e dando loro la chance di esprimersi e raccontare la propria citta in musica, come succedeva nella Roma di alcuni secoli fa. Un documentario che, oltre all’aspetto di divulgazione della tradizione musicale popolare, invogli i giovani a capire ed apprezzare le origini della musica dei loro idoli contemporanei».

Le interviste ai maggiori interpreti romani di musica di ieri e di oggi, con immagini di repertorio di conferenze stampa, spettacoli teatrali, tavole rotonde, lectio magistralis nelle università, hanno creato questo prodotto fresco, giovane, facilmente godibile da qualsiasi fascia di pubblico, che attraverso la musica accompagna l’evoluzione storica della Capitale.