Un milione di euro in meno di budget per il 35° Torino Film Festival (24 novembre – 2 dicembre) e la differenza si è vista. Negli ultimi anni la cerimonia di apertura si era tenuta nell’immenso spazio del Lingotto con presentazioni in musica, interventi attoriali e centinaia di invitati. Quest’anno, dopo un decennio, si è tornati invece negli spazi della Mole Antonelliana, suggestivi (grazie anche alla regia della serata a cura di Roberta Torre), ma dispersivi, perché dislocati su più piani e senza la centralità del palco. Sostituito in questo caso dalla rampa elicoidale del Museo del Cinema, dove sono saliti a turno, dopo le introduzioni di rito di Emanuela Martini, direttore del TFF, e Laura Milani, presidente del Museo Nazionale del Cinema, i quattro “padrini” della manifestazione: il designer Chris Bangle, lo chef stellato Ugo Alciati, il musicista e produttore Max Casacci e lo scrittore Luca Bianchini. Tutti hanno parlato del rapporto della loro arte con il cinema.
Alla presentazione della giuria, composta dal regista cileno Pablo Larraín, dallo scrittore greco Petros Markaris, dal regista scozzese Gillies MacKinnon, dal regista argentino Santiago Mitre – tra l’altro presente al TFF35 con un suo film all’interno di Festa mobile, La cordillera, presentato anche all’ultimo festival di Cannes, nella sezione Un certain regard – e dalla nostra attrice Isabella Ragonese, è seguita poi un rapida passerella di Richard Loncraine, Celia Imrie e Timothy Spall, rispettivamente regista e attori di Finding Your Feet/ Ricomincio da me, il film che ha aperto ufficialmente la 35esima edizione del Festival.
E se la cerimonia è stata un po’ sottotono, la proiezione di apertura ha avuto invece il merito di regalare due ore di grande cinema, classico ma ricco di emozioni, risate e commozione. La protagonista, la borghesissima Lady Sandra (una straordinaria Imelda Staunton), si vede crollare il mondo addosso il giorno in cui scopre che il marito, un importante esponente della polizia londinese, la tradisce da tempo con la sua migliore amica. In un attimo trentacinque anni di vita coniugale si sbriciolano e all’affranta Sandra non resta che fare le valigie e rifugiarsi dalla sorella Bif (Celia Imrie), una ultrasessantenne fricchettona, che la trascina in una scuola di ballo e le presenta i suoi coetanei amici ballerini, tra quali c’è anche l’ironico Charlie (Timothy Spall), che turba, e non poco, la compassata signora. Della serie: per amare e per vivere non è mai troppo tardi. Dal regista di Wimbledon e Riccardo III, Ricomincio da me (Finding Your Feet) uscirà nelle sale il 4 gennaio 2018, distribuito in Italia da Cinema di Valerio De Paolis.
Nel pomeriggio, il primo film della selezione ufficiale in concorso, Barrage di Laura Schroeder, ci ha portato nel mondo tutto al femminile di Catherine, di sua figlia Alba e di sua madre Elisabeth. Quest’ultima ha cresciuto la nipote, ormai entrata nell’adolescenza. Dopo anni di assenza, Catherine si rifà viva per passare un po’ di tempo con la figlia, ma tutto si rivela molto faticoso e complicato. Le tre generazioni di donne si confrontano, s’incontrano e si scontrano in un film doloroso che gioca anche sulla reale relazione madre-figlia che lega Isabelle Huppert alla protagonista Lolita Chammah.
La prima giornata del 35° TFF si è chiusa poi in un “bagno di sangue” con il film francese Revenge di Coralie Fargeat. La sexy Jen e il suo amante Richard si preparano a trascorrere un weekend d’amore in una lussuosa villa tutta vetri situata nel bel mezzo del deserto. All’arrivo di due amici cacciatori dell’uomo, il fine settimana prende però una piega inaspettata, che finisce per sfociare in tragedia. Un film splatter al cubo, ma comunque carico d’ironia, nel quale il sesso debole si riscatta, ottiene la sua vendetta e vince.