Da pochi giorni il suo film, My Name Is Emily, è stato distribuito nelle sale italiane, ma Simon Fitzmaurice, il regista dell’opera prima presentata in concorso al Giffoni Film Festival e vincitrice del Festival Youngabout di Bologna, non ha potuto seguire il percorso della pellicola nelle sale avendoci lasciato prematuramente. Quarantatré anni, lo scrittore e regista irlandese, dal 2008 affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ha vissuto gli ultimi anni completamente paralizzato e solo grazie allo Eye Gaze, un software di riconoscimento dell’iride, ha potuto scrivere il copione, comunicare e dirigere cast e troupe durante le riprese del film.
Nel 2015, con il libro autobiografico It’s Not Yet Dark, ha conquistato in pochi mesi le vette delle classifiche irlandesi e, nel 2016, il regista Franckie Fenton ha girato il documentario omonimo con la voce narrante di Colin Farrell, presentato al Sundance Film Festival.
CineMAF, che distribuisce con Tycoon Distribution My Name is Emily, ha acquistato anche i diritti di It’s Not Yet Dark, ora disponibile sulla sua piattaforma streaming www.cinemaf.net.
My Name is Emily è la storia della sedicenne Emily, che nel giorno del suo compleanno decide di partire con l’amico Arden per liberare suo padre, rinchiuso in un istituto psichiatrico. Nel lungo viaggio attraverso l’Irlanda i due ragazzi scopriranno se stessi.