Steven Soderbergh torna sulla scena del crimine, che anche stavolta, come nei vari Ocean’s, è quella di una rapina. In Logan Lucky, film presente nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, al centro della vicenda ci sono i fratelli Jimmy (Channing Tatum) e Clyde Logan (Adam Driver), il primo azzoppato da un incidente in miniera, l’altro tornato senza un avambraccio da una missione in Iraq. I due si vogliono prendere una rivincita dalla vita e dopo l’ennesima batosta che li colpisce (il licenziamento del primo, che è separato dalla moglie e deve anche pagare gli alimenti a lei e a sua figlia) organizzano il colpo del secolo alla Charlotte Motor Speedway durante la Coca Cola 600, leggendaria gara automobilistica che si tiene sul celebre circuito del North Carolina nel giorno del Memorial Day. Per attuare l’ingegnoso piano entrano in contatto con l’esperto di esplosivi Joe Bang (Daniel Craig), che però è rinchiuso nella prigione della contea e deve scontare ancora sei mesi. Ma i fratelli Logan sono due testardi campagnoli della West Virginia e non si fermano di fronte a niente. Per cui decidono che il colpo va fatto a tutti i costi.

Il regista di Sesso, bugie e videotape torna così a dirigere una commedia d’azione che racconta la messa a punto e la realizzazione di un colpo milionario. Un filone da lui molto amato e inaugurato con un primo assaggio da Out of Sight (1998), film che però spingeva di più sul tasto delle schermaglie amorose fra George Clooney e Jennifer Lopez. È nel 2001, con Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco, che  Soderbergh abbraccia a pieno titolo questo sottogenere della commedia e del thriller realizzando il remake di Colpo grosso, film del 1960 diretto da Lewis Milestone e interpretato da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop, personaggi di spettacolo di spicco degli anni ’60 conosciuti con il nome di Rat Pack. Ed è un nuovo Rat Pack degli anni Duemila quello messo insieme da Danny Ocean e Rusty Ryan, impersonati rispettivamente da George Clooney e Brad Pitt. I due esperti rapinatori e truffatori progettano un furto ai tre più importanti casinò di Las Vegas – il Bellagio, il Mirage e l’Mgm Grand – tutti appartenenti al milionario Terry Benedict (Andy Garcia). Per mettere a segno il colpo reclutano altri nove colleghi, specializzati a vario titolo in rapine e truffe. Gli undici di Ocean diventeranno poi dodici nel sequel Ocean’s Twelve (2004) e tredici in quello ancora successivo, Ocean’s Thirteen (2007).

Il filone ha comunque diversi precedenti, ma il più illustre e universalmente apprezzato è senza dubbio La stangata (1973) di George Roy Hill. Con un cast ricchissimo, capitanato da Paul Newman e Robert Redford, tanti colpi di scena e un intreccio geniale, la pellicola si è aggiudicata ben sette premi Oscar, tra cui quello al miglior film.

Il capostipite del genere, denominato “caper movie“, ossia “film del colpo grosso“, ma rivisitato in chiave di commedia resta però I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli. Peppe (Vittorio Gassman), Tiberio (Marcello Mastroianni), Mario (Renato Salvatori), Ferribotte (Tiberio Murgia), Capannelle (Carlo Pisacane) sono il Rat Pack nostrano che nella Roma stracciona del dopoguerra vuole svaligiare il Monte di Pietà. La preparazione del colpo e l’esecuzione sono ancora oggi tra i momenti più spassosi della storia del cinema. Un divertimento che si rinnova anche nel sequel L’audace colpo dei soliti ignoti (1959) diretto da Nanni Loy, dove la solita gang scalcagnata di rapinatori – in cui l’autista Piede amaro (Nino Manfredi) ha preso il posto del fotografo Tiberio – vuole rapinare nientemeno che il Totocalcio.

Operazione San Gennaro, film del 1966 diretto da Dino Risi e interpretato, fra gli altri, da Totò, Nino Manfredi, Senta Berger, Mario Adorf e Dante Maggio è un altro capitolo memorabile di questo filone.  Qui la commedia vira decisamente all’azione con inseguimenti attraverso i vicoli di Napoli e le scalinate dei Quartieri spagnoli che non hanno nulla da invidiare a quelli dei coevi film americani. Il colpo da mettere a segno in questo caso è di quelli clamorosi e dal sapore sacrilego: il tesoro di San Gennaro. E la data che viene scelta è altrettanto sacra, quella della serata finale del Festival di Napoli, per poter approfittare così di una città distratta dalla manifestazione canora che nessun napoletano vorrebbe mai perdersi.