Dopo un eccessivo periodo di magra per l’Italia, Venezia 2017, il maggior festival nostrano di cinema internazionale, ridà al cinema italiano il giusto spazio che merita: basta dunque con quel “Nemo profeta in Patria” di cui troppo spesso direttori artistici critici, giurati e commissari di turno, soprattutto se italiani, sono vittime, spesso proprio per il fatto di essere i padroni di casa e quindi, più realisti del re, col timore di privilegiare il “proprio” cinema, lo penalizzano.


Ecco quindi in tutte le sezioni un’inversione di tendenza e tanto nostro cinema, soprattutto nuovo e giovane. Con un titolo già di grande rispetto, Gatta Cenerentola, dopo che Roberto De Simone ne ha fatto l’opera musicale forse più importante del secolo scorso, ecco una versione diversa ma forse ancor più graffiante. In animazione, e la cosa ci riempie di orgoglio, “fatta in casa” ma con tutte le carte, le immagini, i suoni, i disegni, le voci “in regola” a livello internazionale. Senza i mezzi e le fantascientifiche attrezzature degli studios americani o londinesi, Luciano Stella, vivace e coraggioso produttore napoletano, ha vinto la sua scommessa nel dare fiducia a tanti giovani creativi. E dopo i premi ottenuti tre anni fa con L’arte della felicità di Alessandro Rak, si presenta con la determinazione di chi un riconoscimento a casa vuole proprio portarselo. E meritarselo.
E nuovamente con la regia di Rak e uno stuolo di collaboratori, doppiatori d’eccezione (ne cito uno per tutti, Enzo Gragnaniello, sulla cui “voce” e identità artistica è stato addirittura creato un personaggio in animazione), musiche di Daniele Sepe, dei Virtuosi di San Martino e altre voci celebri come quella di Ilaria Graziano.
Cinecorriere da sempre dà spazio al cinema giovane ed emergente.

Questo numero cartaceo, quindi, punta tutto sul cinema italiano, sin dalla copertina che abbiamo voluto dedicare ai Manetti Bros., ancora una volta alle prese con un musical ispirato, ma sempre alla loro maniera ironica e molto “blues”, al mondo neomelodico e malavitoso napoletano con un immancabile cameo sonoro di Ciccio Merolla. Come sempre è anche la musica a interessarci, le colonne sonore, e nel numero di settembre non manca uno spazio riservato alla Cinevox Academy, un’opportunità non solo di apprendimento e perfezionamento ma anche di reale inserimento nel mondo del lavoro della musica per il cinema.

Renato Marengo

 

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