Rock e trasgressione con Nico, 1988, sangue e pistole con Brutti e cattivi, letteratura e passione con La vita in comune, animazione e fantasia con Gatta Cenerentola: l’Italcinema si rinnova.

Con un grande evento, il fim Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, il 30 agosto si apre la sezione Orizzonti della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano, Nico, 1988 è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico.

Musa di Andy Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera solista. La sua musica è tra le più originali degli anni ‘70 e ‘80 e ha influenzato tutta la produzione successiva. Trine Dyrholm, Orso d’argento per la migliore attrice a Berlino nel 2016 con il film La comune di Thomas Vinterberg, fa rivivere la “sacerdotessa delle tenebre”, come veniva chiamata, interpretandola con la sua voce e trasformandosi fisicamente. Il film racconta gli ultimi tour della cantante e della sua band in giro per l’Europa degli anni ‘80. È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna. Susanna Nicchiarelli, già regista di Cosmonauta e La scoperta dell’alba, ha dichiarato: «Questa è la storia di Nico dopo Nico. Di lei di solito si parla solo in funzione degli uomini con cui è stata da giovane: Brian Jones, Jim Morrison, Bob Dylan, Alain Delon, Iggy Pop. Una volta in un’intervista lessi che “a 34 anni Nico era una donna finita”. Falso. Dopo l’esperienza con i Velvet Underground, Nico diventa una grande musicista. Ho voluto raccontare la sua parabola al contrario: la perdita del consenso e il cambiamento della sua immagine, hanno significato la conquista della libertà».

Fra i 19 titoli di Orizzonti, ci sono altri tre italiani. Brutti e cattivi di Cosimo Gomez con Claudio Santamaria e  Marco D’Amore è una dark comedy oltraggiosa, bizzarra e politicamente scorretta. Un film di genere in cui tutti fregano tutti, senza nessuna pietà, in una girandola di inseguimenti, vendette, esecuzioni sanguinose e tradimenti.

La vita in comune di Edoardo Winspeare è una favola moderna che si svolge nel comune immaginario di Disperata, un paesino del Sud Italia dimenticato da Dio, dove il malinconico sindaco Filippo Pisanelli si sente inadeguato al proprio compito. Solo l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti gli fanno intravedere un po’ di luce.

Dai vincitori del Premio Efa 2014 come Miglior Film d’Animazione Europeo per L’arte della felicità, per la prima volta un film italiano di animazione viene selezionato per il concorso di Orizzonti. Si tratta di Gatta Cenerentola, un film di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Liberamente ispirato alla fiaba omonima contenuta ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, già trasformata in un’opera teatrale da Roberto De Simone nel 1976, è la storia di Cenerentola, cresciuta all’interno di un’enorme nave ferma nel porto di Napoli da più di 15 anni. Suo padre è morto e la piccola vive con la matrigna e le sue perfide sei figlie. La città è nelle mani di ‘O Re, un trafficante di droga che, d’accordo con la matrigna, sfrutta l’eredità di Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio. Il futuro di Cenerentola e di Napoli sono legati a uno stesso, sottilissimo, filo.