Il talento e coraggio di chi fa cinema sono di casa da queste parti. Dai giovani affermati ai registi del futuro che vogliono partire da qui. (#venezia 74)

Sono ventiquattro i film di questa quattordicesima edizione delle Giornate degli Autori – Venice Days, provenienti da ventuno Paesi. In concorso ci sono dodici lungometraggi e altrettanti tra eventi e proiezioni speciali, di cui due corti Miu Miu Women’s Tales, uno firmato da un volto noto del cinema italiano che passa eccezionalmente dall’altra parte della macchina da presa, Claudio Santamaria con The Millionairs. Due proiezioni speciali riguardano  Alessandro D’Alatri e Anne Riitta Ciccone, registi rispettivamente di La legge del numero uno e  I’m (Endless Like the Space).

Alle GdA 2017 ci sono autori affermati come Faouzi Bensaidi che presenta Volubilis e Vincenzo Marra che porta L’equilibrio. E giovani talenti come Pengfei con The Taste of Rice Flower e il duo Botrugno-Coluccini con Il contagio, che in questa edizione lanciano le loro opere seconde. Celia Rowlson-Hall, dopo Ma, il suo lungometraggio d’esordio alle GdA del 2015, è qui con un corto della collezione Miu Miu Women’s Tales. Quindi Sameblod di Amanda Kernell, opera prima in concorso lo scorso anno, in questa edizione è finalista al Premio Lux. Altre due opere prime sono M di Sara Forestier e Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini (foto sopra).

Ci sono anche due registi di fama internazionale, invece, che, dopo i successi alla Mostra negli anni passati, scelgono le GdA: l’artista iraniana Shirin Neshat con Looking for Oum Kulthum e Pen-ek Ratanaruang, eccellenza del cinema thailandese, che torna al Lido con Samui Song e apre il calendario, seguito da Longing dell’israeliano Savi Gabizon.