Il Caos (Centro Arti Opificio Siri) ospita la mostra di Gianni Berengo Gardin intitolata Vera fotografia, aperta fino al 30 aprile.

Berengo Gardin nell’incontro dello scorso 14 febbraio sotto forma di dialogo con Alessandra Mauro, ha ripercorso le tappe salienti del suo percorso personale e professionale: le fotografie, i libri, la vita. Un percorso attraverso i suoi viaggi, gli incontri, il lavoro e, soprattutto, la sua grandissima passione per i libri (ne ha pubblicati oltre 250). L’avventura prediletta del fotografo, infatti, è sempre stata realizzare fotografie che potessero finire in un libro. Il suo lavoro si è sempre alimentato delle influenze intellettuali che gli derivano dalle letture e dalle frequentazioni amicali. Per lui la macchina fotografica è «come la penna per lo scrittore, uno strumento per raccontare le cose».

Nel percorso vengono presentati i lavori del fotografo accompagnati da testi di amici artisti, architetti e registi. Sono in tutto 24 le stampe, rigorosamente in bianco e nero, scelte per l’occasione e commentate da Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco, Carlo Verdone, Stefano Boeri, Renzo Piano e Vittorio Gregotti, Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis, Lea Vergine, Goffredo Fofi, Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado, Mario Calabresi, Michele Smargiassi e Alice Pasquini.

A completare l’esposizione una proiezione di immagini tratte dall’archivio del fotografo mentre un catalogo edito da Contrasto accompagna la mostra.

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