Prende il via il 17 febbraio e resterà aperta fino al 22 marzo “Si c’est noir, je m’appelle Jean”, una mostra dedicata a Jean Tinguely (1925-1991) presso l’Istituto Svizzero di Milano.
Riprendendo il titolo di un’opera dell’artista del 1960, la mostra si ricollega alle varie commemorazioni ed eventi nazionali e internazionali che nel 2016 hanno celebrato i 25 anni dalla scomparsa dell’artista. Un rivoluzionario che è ricordato ai più per quel gesto indelebile che nel 1960 fece autodistruggere una macchina scultura di fronte al MoMA di New York.
Figura di spicco nella corrente del Nouveau Réalisme, l’artista fu firmatario del manifesto del movimento nato intorno al critico Pierre Restany, assieme ad artisti come Arman, François Dufrêne, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Daniel Spoerri, Niki de Saint Phalle, Jacques Villeglé.
Lo scultore è celebrato dall’istituto con una mostra che raccoglie oggetti, opere, simboli che hanno contribuito a fissare l’immagine di Tinguely nella memoria collettiva, attraverso i quali aveva rimesso in discussione i potenti simboli del consumismo.
by insideart.eu