Romano, scanzonato, figlio del popolo: in tv arriva un nuovo poliziotto, Rocco Schiavone, protagonista dell’omonima serie, in onda dal 7 novembre in prima serata su Raidue. E chi meglio di Marco Giallini – anch’egli romano, ironico e disincantato – poteva prestare il volto al personaggio dei romanzi di Antonio Manzini?

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Attore di cinema, teatro e televisione in attività da trent’anni, con un’impennata di popolarità a partire dall’interpretazione del personaggio del Terribile in Romanzo criminale – La serie, è lui a vestire i panni del vicequestore trasteverino trasferito in Val d’Aosta, protagonista assoluto delle sei puntate della fiction.

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Rocco Schiavone ha un caratteraccio, ma anche un cuore grande così. È vedovo, perché sua moglie Marina, che nella serie appare più volte nelle sembianze di Isabella Ragonese, è rimasta uccisa anni prima in un attentato contro di lui, che invece si è salvato. Cosa che continua a tormentarlo. Anche per questo Rocco è assetato di giustizia, che spesso però non combacia esattamente con la legge. I suoi amici, infatti, sono gli ultimi della terra: ladri, delinquenti, marginali. A causa dei suoi metodi poco ortodossi, sempre sulla linea che separa legalità da illegalità, il Ministero degli Interni per punizione ha spedito il vicequestore ad Aosta, dove viene messo al comando di un commissariato in cui opera anche l’attraente collega Caterina Rispoli (Claudia Vismara). Il proverbiale fiuto investigativo di Rocco, unito a una profonda conoscenza del mondo criminale, anche qui dà i suoi frutti. Intorno al suo personaggio – ruvido, sarcastico, dal passo lento, che in mezzo alla neve si muove e si veste come se stesse ancora in città, con un antiquato loden indosso e ai piedi le clarks – si snoda il racconto dei vari episodi, ognuno incentrato su un caso diverso ma tutti raccordati tra loro attraverso la sua figura.