Attesa da più di cinquant’anni, la nuova normativa è stata approvata all’inizio di novembre e «a gennaio 2017 sarà in vigore», come ha sottolineato il ministro Dario Franceschini. Ora il mondo dell’audiovisivo potrà godere di risorse certe per 400 milioni di euro, oltre a incentivi per i giovani e per chi investe in nuove sale.

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Finalmente, dopo decenni di attesa, la nuova legge su Cinema e audiovisivo è realtà. Con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti, la Camera dei Deputati a inizio novembre ha approvato il decreto in via definitiva. «Sarà in vigore già da gennaio 2017», ha affermato soddisfatto il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. «E questo grazie al celere esame del provvedimento, la sua approvazione rapida e senza modifiche del testo», ha continuato il ministro. «Si tratta di una riforma attesa da oltre cinquant’anni e ben preparata nei lavori della commissione Cultura al Senato che prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica. Grazie a questa legge saranno disponibili risorse certe per 400 milioni di euro all’anno, oltre il 60% in più rispetto ai fondi attuali, e verranno introdotti strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per i giovani autori e per chi investe in nuove sale. Si riconosce così anche il ruolo dell’industria cinematografica come veicolo di formazione culturale e di promozione del Paese all’estero».

Soddisfatto per il buon esito della legge è anche Francesco Rutelli, da poco presidente di Anica. «Si conclude oggi il primo tempo di questa partita; da domani inizia il secondo: quello delle norme attuative, perché tutto il sistema funzioni con efficienza e trasparenza».

Anche da Rai Cinema, per voce dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco c’è «grande apprezzamento. Si tratta di una legge organica, che promuove lo sviluppo industriale di tutte le componenti del comparto, funzionale alla crescita della produzione culturale».

I presidenti di Anec, Luigi Cuciniello, e Anem, Carlo Bernaschi, si sono uniti al coro di consensi e hanno sottolineato che «la legge prevede un piano, nei prossimi cinque anni, per la costruzione di nuove sale».

«È un provvedimento che il mondo del cinema e della produzione audiovisiva aspettava da anni», ha commentato Francesco Bruni, presidente dell’Associazione 100autori. «Ci stiamo avvicinando a un sistema più moderno di finanziamento e di rilancio di tutto il settore, non solo sul piano industriale ma anche a garanzia degli autori», ha aggiunto Andrea Purgatori, coordinatore dell’associazione.

«Scegliere di sostenere anche quelle produzioni che non potrebbero facilmente operare sul mercato e i giovani talenti è una scelta coraggiosa – hanno detto Daniele Luchetti e Roan Johnson – così come trovare soluzioni affinché si allarghi e si avvicini il pubblico alle sale».

Infine: «Anche le Film Commission Italiane sono estremamente soddisfatte», ha affermato Stefania Ippoliti, presidente dell’Italian Film Commissions. L’art. 4 del ddl ne riconosce ufficialmente ruolo e funzioni e coinvolge queste nella filiera cinematografica non più solo come supporto logistico, ma anche come sostegno alla formazione e alla promozione del territorio.