Un paio di stivali da donna all’ingresso di un locale, mentre fuori piove. Un ombrello gocciolante. La mano sinistra spazzola una scarpa: la donna porta la fede, è sposata. Il volto di lei attraverso i vetri, un ultimo colpo di rossetto, anzi no, meglio senza. Forse è finito il tempo della seduzione. Lei aspetta qualcuno. Ha un appuntamento. Il primo, uno dei tanti, l’ultimo?
Inizia con questa breve sequenza carica di significati il cortometraggio d’esordio di Ylenia Politano dal titolo L’appuntamento (nella foto la regista dietro la macchina da presa con il direttore della fotografia), in questi giorni in concorso all’IveliseCineFestival, rassegna che si tiene a Roma dall’1 al 4 dicembre.
Quando nel caffè entra l’uomo che lei attendeva, il volto della donna s’illumina. Tra i due c’è complicità, si capisce dai frammenti di parole che si scambiano, così come si legge nei loro occhi un velo di malinconia. Le gocce che cadono dall’ombrello intanto stanno per esaurirsi, come la loro storia. Lui non è il marito, in passato avrebbe potuto e forse voluto esserlo, e lei lo sta lasciando. Ma ha chiuso anche con il marito. Le dita, le mani, danzano, s’intrecciano, si allontanano. Lei se ne va. Lui resta solo. È la fine, o forse un nuovo inizio per entrambi. L’anello nuziale è lì, sul tavolo. Quello che poteva essere e non è stato.
Trasportandoci per dodici intensi minuti nell’atmosfera sospesa di un incontro tra due amanti, Ylenia Politano – giornalista impegnata nel mondo della cultura e dello spettacolo, nonché mamma di tre bambini – ci racconta la fine di un amore o l’inizio di una nuova vita, dipende dai punti di vista, rivelando tutta la sua passione per il cinema e in particolare per quello firmato François Truffaut, uno dei nomi ai quali dedica il suo piccolo grande film. L’altro è Edward o forse Eduard Saroyan, il personaggio interpretato da Charles Aznavour in Tirate sul pianista dello stesso Truffaut.
L’appuntamento – Di cosa parliamo quando NON parliamo d’amore è interpretato da Paola Rinaldi (lei) e Alessio Di Clemente (lui). Nel corto compare anche Miguel Angel Gobbo Diaz (il cameriere). Ylenia Politano, oltre alla regia, firma anche la sceneggiatura, insieme con Ilenia Amoruso, ispirandosi a un suo racconto inedito, Il caffè. Produce Antonio Castaldo con 8 Production e Laura Catalano. Ora sta preparando il suo secondo corto e scrivendo il primo lungometraggio, perché dopo il set del primo film, a 39 anni, «ho deciso cosa farò da grande».