Un titolo che esprime completamente il senso di questa serie tv. “Rimbocchiamoci le maniche”, fiction di otto puntate, diretta da Stefano Reali, prodotta da Endemol e interpretata magistralmente da Sabrina Ferilli, è approdata su Canale 5 il 7 settembre, scontrandosi con monumenti televisivi come “Un medico in famiglia” o film tv con forti tematiche come “Lampedusa”. Nonostante questo, però, ha affrontato a testa alta la situazione, non cambiando giorno di programmazione e portando a casa ottimi ascolti, arrivando a toccare nella puntata del 12 ottobre 3.134.000 telespettatori e uno share del 13,5%, vincendo la serata.

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“Rimbocchiamoci le maniche” racconta la storia di Angela (Sabrina Ferilli), operaia, madre di tre figli e moglie tradita, che per salvare la fabbrica dove lavora da anni decide di intraprendere un’avventura importante, diventare sindaco di una piccola città del Lazio.

Ogni puntata affronta una tematica diversa, una realtà della nostra Italia, come il gioco d’azzardo, lo stalking, la malasanità e altre situazioni complesse che riguardano uno o più cittadini e che il sindaco deve cercare di affrontare e risolvere al meglio. Una sfida costante gestita da una donna forte e determinata ma che come tutti nasconde fragilità e debolezze che la rendono umana.

Sabrina Ferilli sembrata tornata alle origini, per certi aspetti il suo personaggio è simile alla Marta di “Commesse”, la fiction del 1999 che tanto piacque agli italiani. Insomma, colpisce per la sua semplicità, ma anche per la sua bellezza intrinseca. Perché Sabrina Ferilli è così, non è una donna qualunque, è bella ma di una bellezza forte e tutta italiana, che non ha alcun bisogno di essere mostrata. Appare sempre, in ogni piccola sfaccettatura.

Tanti gli attori coinvolti, come Sergio Assisi, Andrea Giordana, David Coco, Marco Falaguasta, e tantissimi giovani, tanti ragazzi bravi e pieni di talento, che il regista Stefano Reali, non ha mai mancato di lodare e apprezzare per la loro tenacia e il loro impegno, specchio di una bella Italia.

Anche in questa occasione il regista ha dato dimostrazione della sua bravura, nonostante critiche e polemiche inutili. Alla fin dei conti è il risultato quello che conta e che in questo caso è rappresentato dal raggiungimento in pieno dell’obiettivo.