Quattro titoli, inediti in Italia, che hanno fatto notizia a livello internazionale: Hell or High Water, La tortue rouge, Train to Busan e Genius.

Negli anni passati, una delle critiche che veniva mossa alla Festa del Cinema era la scarsità di anteprime mondiali. Stretta tra Venezia (settembre) e Torino (novembre) e successiva anche alla grande vetrina di Toronto (settembre), la manifestazione romana ha sempre sofferto di questa mancanza.

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La scelta della direzione artistica quest’anno è stata proprio quella di esaltare questa peculiarità. Perché rinunciare alla visione di un bel film solo perché questo non è in esclusiva, si sono detti gli organizzatori? Ecco così che tra le novità di questa edizione c’è una fascia denominata Tutti ne parlano, nella quale vengono proiettati alcuni tra i migliori film presentati in altri Festival che non sono stati ancora distribuiti dalle nostre parti.

Così nello spazio dedicato ai film che arrivano alla Festa dopo un sorprendente esordio internazionale troviamo il sudcoreano Train to Busan di Yeon Sang-ho, nel quale una misterioso virus si diffonde nel Paese. Le persone che si trovano su un treno per Busan, città che è riuscita ad arginare l’epidemia, devono combattere per la propria sopravvivenza: l’unico modo per rimanere vivi è salire su quel treno.

Genius di Michael Grandage è ambientato nella New York degli anni ‘20. Racconta la storia della profonda amicizia tra l’editore Max Perkins e lo scrittore Thomas Wolfe.