Presentati a Roma i film italiani in corsa alla 73/a edizione della Mostra Internazionale di Venezia (31 agosto-10 settembre). I film sono, nell’ordine, QUESTI GIORNI di Giuseppe Piccioni, PIUMA di Roan Johnson e SPIRA MIRABILIS, docu film di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. piuma-venezia73

QUESTI GIORNI, si avvale di un discreto cast con Bim, Margherita Buy, Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle, Laura Adriani, Filippo Timi, Alessandro Averone, Mina Djukic e Sergio Rubini. Il regista e autore Giuseppe Piccioni, classe 1953, ha dieci film all’attivo ed è stato autore già in concorso a Venezia nel 2001 con ‘Luce dei miei occhi’. Il film tratta una storia intimista e generazionale, ispirato dal romanzo ‘Color betulla giovane’ di Marta Bertini. Qui si conosce l’amicizia di quattro ragazze piene di interessi comuni e ideali e l’instaurarsi di un legame forte e irripetibile che si rafforza nel viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove l’attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro. Il film sarà in sala dal 15 settembre distribuito da BIM.

PIUMA , quarto film di Roan Johnson, scrittore, regista e sceneggiatore, parla della storia del ribelle Ferro (Luigi Fedele) e della più assennata Cate (Blu Yoshimi), apparentemente due ragazzi come tanti. Ma una gravidanza inattesa cambia tutto: le loro famiglie si dividono, ci sono poi gli esami di maturità, gli amici e il lavoro da trovare. Nove mesi speciali che cambieranno la loro vita e anche, in parte, la loro purezza di diciottenni.

SPIRA MIRABILIS di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Materia oscura), è un documentario che prova a ricalcare il successo a sorpresa del documentario di Gianfranco Rosi, Sacro GRA, che vinse nel 2013, descrivendo l’immortalità attraverso i quattro elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco. A questi si aggiunge il quinto elemento aristotelico dell’etere che fa da prologo e epilogo al docu. “Il concetto di immortalità inteso come proprietà di vivere per sempre implica una nascita e un superamento della morte e noi vorremmo affrontare questo concetto attraverso una prospettiva ‘umanista’ per restituire la grandiosità delle aspirazioni e dell’agire umano in grado di travalicare il tempo e le generazioni. Intendiamo per ‘umanista’ un punto di vista che mette al centro l’uomo che, attraverso il suo quotidiano e meticoloso agire, cercare, studiare, trova la sua misura nel mondo e grazie a questo riesce a fare i conti con la morte, a venirne a patti e a superarla – dicono i registi -. Il film è una sinfonia visiva, è girato in quattro diversi luoghi del mondo e ha quattro diverse storie protagoniste che raccontano e mostrano la tensione verso l’immortalità. Dedichiamo l’elemento dell’acqua all’immortalità nella scienza, dell’aria all’immortalità dell’arte, della terra all’immortalità della fede e del fuoco all’immortalità del sentimento – spiegano ancora nelle note Massimo D’Anolfi e Martina Parenti -. L’etere, la sostanza del cosmo e delle stelle, è un omaggio al cinema. Simbolo di perfezione e di infinito, ‘la spirale meravigliosa’, Spira mirabilis come venne definita dal matematico Jackob Bernoulli, è una spirale logaritmica il cui raggio cresce ruotando e la cui curva si ‘avvolge’ intorno al polo senza però raggiungerlo mai”.

 

Staremo a vedere.