Cannes 70, Monica Bellucci: l’arte di sedurre a 52 anni

Bellissima, felice e di nuovo innamorata dopo la rottura con Vincent Cassel, l’attrice italiana madrina del Festival di Cannes, dice: «La sensualità non è una prerogativa delle ragazzine» .

Strano destino quello delle attrici sexy, varcata la soglia dei cinquant’anni, nessuno le calcola più per i ruoli da seduttrice. Monica Bellucci, 52 primavere compiute, 40 dimostrate a voler esagerare, fa eccezione. Ora protagonista dell’ultimo film di Emir Kusturica, On the Milky Road, l’attrice di Città di Castello veste i panni di una donna bella e combattiva, dal fascino irresistibile. Come ci spiega lei stessa, a Roma per presentare la pellicola, al fianco del regista serbo. «Questo personaggio è uno dei più completi e interessanti che abbia interpretato, è stato faticoso girare a temperature rigide, ma Emir mi ha contagiato con la sua energia». In splendida forma, più esile di come la rappresenta l’obiettivo, Monica ha approfittato dell’incursione capitolina anche per presentare il libro Incontri clandestini, serie di dialoghi con il giornalista Guillaume Sbalchiero in cui si racconta come donna, madre, figlia e attrice. Tra le pagine, rievoca le intese stabilite al cinema con Gérard Depardieu e Morgan Freeman, sul set della serie Sky Mozart in the Jungle con Gael García Bernal, il rimpianto di non aver lavorato con Marcello Mastroianni. E fa scalpore, dopo la separazione tre anni fa da Vincent Cassel, l’ammissione tra le righe di avere un nuovo amore, la dichiarazione di non essere ancora in pace col sesso maschile: «Mi sento in conflitto con gli uomini , ma non potrei mai fare a meno di loro».

Infatti li seduce ancora ed è molto richiesta dai registi.

Non so neanch’io perché (sorride, ndr), ma mi fa piacere. Comunque la seduzione e la sensualità  non sono legate all’età. Anche una donna matura può vivere relazioni passionali. Vorrei che il cinema se ne accorgesse.   

Nel film di Kusturica,  il suo personaggio dice che “la bellezza tira fuori il peggio dalle persone”.

La bellezza è un regalo della vita, crea felicità, ma a volte è distruttiva. Accadeva in Irréversible (film del 2002 dove veniva violentata, ndr), succede in On the Milky Road con la guerra, e oggigiorno con le donne picchiate o uccise.

Come vive il ruolo di madrina del Festival di Cannes 2017?

Con soddisfazione, ma anche ansia, certo, meno delle volte precedenti in cui ho calcato il tappeto rosso. Cannes è una vetrina importante perché oltre ai grandi titoli presenta film intimisti.

Che legame ha con l’Italia?

L’Italia è nel mio cuore, come l’Umbria, dove sono nata. Però mi sento cittadina del mondo, le mie figlie parlano cinque lingue.

Che pensa del cinema italiano?

Il talento c’è, da Sorrentino a Garrone,  quello che manca sono gli investimenti nella cultura.

C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare?

Tina Modotti, la fotografa e rivoluzionaria, musa ispiratrice di molti artisti nella prima metà del Novecento.